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I libri antichi di Angelo Sraffa

Molti anni fa, il figlio e la moglie dell'ex rettore Angelo Sraffa (rettorato: 1917-1926) donarono all'Università Bocconi una raccolta di opere giuridiche a stampa, tra cui un interessante nucleo di testi antichi, alcuni particolarmente rari e di valore. La biblioteca del professor Sraffa fu disseminata nelle segnature all’interno della più ampia raccolta libraria della Biblioteca, perdendo così il suo carattere unitario. Qualche anno fa la collezione libraria di Angelo Sraffa fu ricostruita attraverso l’ex libris apposto dal collezionista sul contropiatto di ogni volume.

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Angelo Sraffa (1865-1937) aveva raccolto i suoi volumi con un criterio ben preciso e, senz'altro, con lo spirito del bibliofilo e del collezionista. Nella parte antica della sua biblioteca giuridica, infatti, sono presenti le più significative fonti del diritto commerciale dell'età moderna, dottrinali e giurisprudenziali. Vi è di più. Sraffa, avvocato di successo, professore di diritto commerciale, "organizzatore di cultura" per l'impegno profuso in Bocconi e in altri Atenei, oltre che nella cura della Rivista di diritto commerciale e alla redazione dell'Enciclopedia Treccani, non fu soltanto un bibliofilo. Di questi testi giuridici antichi, collezionati con intuito e passione, egli, a quanto risulta, si serviva direttamente nella stesura dei suoi lavori scientifici, cui non mancava mai una parte storica introduttiva. Quindi, i suoi volumi cinque, sei e settecenteschi, che già nascevano come libri d'uso di avvocati e giuristi del passato, Sraffa li utilizzava, li leggeva, li conosceva. Uno dei nuclei più interessanti di questa raccolta è costituito dalle molteplici edizioni del primo trattato di diritto Commerciale di Benvenuto Stracca, edito per la prima volta a Venezia nel 1553 per i tipi di Paolo Manuzio.

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Stracca, da avvocato e giurista dotto, è il primo a scrivere, nella forma letteraria del trattato, un'opera in materia di diritto commerciale. Dopo di lui, il diritto commerciale si configura a tutti gli effetti come un'autonoma branca del diritto. Pur poggiando su di una solida base scientifica e pratica, tuttavia, fino alla metà del Cinquecento, lo ius mercatorum non aveva ancora ricevuto una complessiva sistemazione dottrinale da parte dei tecnici del diritto, cioè di quei dottori giureconsulti che si laureavano all'università e godevano di grande prestigio in tutta Europa. La storia del diritto commerciale nell'età moderna che, dal punto di vista dottrinale, inizia proprio con il De mercatura di Benvenuto Stracca, è perciò anche la storia della sua progressiva laicizzazione.
Angelo Sraffa, persuaso della dimensione storica insita nel diritto commerciale e amante dei libri antichi, dimostra una particolare predilezione per Benvenuto Stracca. Ne possedeva molte edizioni, probabilmente le aveva scovate una ad una, forse, vien da pensare, seguendo le indicazioni minuziose contenute in un saggio di Luigi Franchi del 1888 (Benvenuto Stracca. Giureconsulto anconitano del secolo XVI. Note bio-bibliografiche), che, tra l'altro, Sraffa conserva nella sua Miscellanea.

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L'ambiente mercantile che ispira l'opera di Benvenuto Stracca non è certo tra i più vivaci d'Europa: alla metà del Cinquecento, Ancona era stata da poco conquistata dal governo pontificio e ben altre erano le piazze dove si concretizzavano gli affari e i guadagni più interessanti. La trattazione, poi, non è particolarmente originale e i contenuti sono lacunosi, poiché molti dei contratti ideati nella prassi mercantile restano fuori dall'opera. Stracca, per esempio, non si occupa né di assicurazioni, né di cambio, né di società. Eppure, nonostante i suoi evidenti difetti e le sue mancanze, il De mercatura ha un immediato e duraturo successo "mondiale": alla prima edizione veneziana, ne seguono altre cinquecentesche lionesi, tedesche e ancora veneziane. Utilizzando schemi e concetti dello ius civile, Stracca riesce a conferire autonomia e dignità scientifica allo ius mercatorum, proponendo un ordinamento specifico per l'attività del mercante: la scienza del diritto commerciale ha origini tutte italiane, proprio nel momento in cui il baricentro dei commerci si è ormai spostato altrove. La sua opera continua ad essere pubblicata ancora nel Seicento e addirittura nelle Province Unite, che in quel momento contendono all'Inghilterra la leadership dei commerci sui mari. Tra l'altro, proprio l'Olanda di quel periodo è forte di una sua dottrina giuridica originale, moderna e attenta alle esigenze degli scambi (la giurisprudenza elegante olandese).

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Benvenuto Stracca. De mercatura. Francofurti, 1622, particolare del frontespizio.
 

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Benvenuto Stracca. De mercatura. Francofurti, 1622, particolare del frontespizio.
 

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Francofurti, apud Theobaldum Schönwetterum, 1622